Follow up

Pazienti con sospetto idrocefalo normoteso

L’idrocefalo normoteso idiopatico può presentarsi in maniera subdola, al punto da essere difficile da identificare ed in genere determina un progressivo decadimento delle funzioni psico-motorie e sfinteriche dei pazienti.

Da ciò deriva l’importanza di seguire nel tempo i casi con sospetta diagnosi di idrocefalo normoteso che potrebbero andare incontro in pochi mesi ad una forma conclamata di malattia. Appare quindi essenziale la programmazione di visite di controllo per pazienti con iniziali disturbi della marcia e/o decadimento cognitivo in assenza di altre patologie.

Mediante l’analisi computerizzata della marcia e test psicometrici dedicati è infatti possibile non solo verificare l’eventuale insorgenza di problematiche correlabili all’idrocefalo normoteso, ma anche tenere sotto stretto controllo nel tempo i parametri analizzati.

Il follow-up dei pazienti in fase iniziale di malattia è quindi di fondamentale importanza per offrire un trattamento tempestivo, ed ottenere il miglior outcome possibile; appare indicato inoltre per evidenziare eventuali aspetti della malattia sui quali poter intervenire da un punto di vista riabilitativo.

Pazienti sottoposti a derivazione ventricolo-peritoneale

Fig. 1 - TC encefalo post-operatoria. In bianco è visibile il catetere ventricolare.

Fig. 1 – TC encefalo post-operatoria. In bianco è visibile il catetere ventricolare.

Per quanto riguarda il follow up dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, sono generalmente necessari i seguenti controlli clinico-radiologici:

  • Entro 24 ore dall’intervento: TC encefalo (Fig. 1)
  • Entro 48 ore dall’intervento: Rx cranio-torace-addome
  • Dopo 30 giorni dall’intervento: TC encefalo e prima visita di controllo
  • Dopo 3 mesi: seconda visita di controllo
  • Dopo 6 mesi: terza visita di controllo
  • Dopo 12 mesi: quarta visita di controllo

Le visite di controllo servono per verificare la risposta del paziente al trattamento chirurgico. La valvola del sistema di derivazione è generalmente regolabile (vedi trattamento chirurgico) e viene tarata sulla base della miglior risposta clinica osservata nel paziente nei primi mesi successivi all’intervento.

Le visite di controllo sono necessarie per ottimizzare la risposta clinica al trattamento chirurgico e pianificare un percorso riabilitativo volto al massimo recupero dell’autonomia del paziente.