Epidemiologia

Fig. 1 – RMN encefalo di un quadro di idrocefalo normoteso.

I “numeri” dell’idrocefalo normoteso sono in costante aumento. L’invecchiamento della popolazione e l’impiego sempre maggiore della risonanza magnetica hanno sicuramente contribuito ad un significativo incremento dei pazienti trattati per idrocefalo. Tuttavia, rimane ancora elevato il numero dei pazienti che non vengono correttamente riconosciuti e sono trattati come quadri di Alzheimer o altre forme di demenza senile. Infatti la clinica è molto variabile e può avere un decorso diverso da caso a caso.

La risonanza magnetica dell’encefalo (Fig. 1) consente di ottenere importanti informazioni, ma non è sufficiente per la diagnosi e non è in grado di discriminare le varie forme di demenza che possono coesistere. Basti pensare che la presenza di una semplice dilatazione ventricolare è di frequente riscontro nella popolazione anziana, ma si associa ad un quadro clinico di idrocefalo normoteso solo nell’1,4% dei pazienti al di sopra dei 65 anni.

Tali dati permettono di capire le difficoltà incontrate dai vari autori negli studi epidemiologici condotti sull’idrocefalo normoteso ed è plausibile pensare che la prevalenza reale della malattia nella popolazione sia di gran lunga maggiore rispetto a quella attualmente stimata.

Studi epidemiologici

Incidenza (numero di nuovi casi all’anno) e prevalenza (numero di pazienti con idrocefalo normoteso nella popolazione) sono strettamente dipendenti dalla popolazione presa in esame. In particolare i numeri possono variare significativamente se si considerano pazienti ospedalizzati o residenti in lungodegenze o case di riposo.

La prevalenza dell’idrocefalo normoteso presenta un tipico picco intorno alla settima decade; infatti aumenta di 15 volte rispetto alla sesta, passando da 3,3 a 49,3 casi/100000. Diventa quindi fondamentale sospettare un quadro di idrocefalo normoteso in caso di disturbi cognitivi e motori progressivamente ingravescenti in pazienti con più di 65 anni.

Si riportano di seguito i dati pubblicati in letteratura.

Incidenza idrocefalo normoteso

  • nella popolazione generale: 3,74 casi/100000/anno
  • over 65 anni: 5,8 casi/100000/anno

Prevalenza idrocefalo normoteso

  • nella popolazione generale: 21,9 casi/100000
  • over 65 anni: 117,9 casi/100000

Aspetti economici

Aspetti economici dell'idrocefalo normoteso

Fig. 2 – I principali costi dell’idrocefalo normoteso derivano dalla mancata diagnosi di malattia.

La mancata diagnosi determina ripercussioni non solo a livello medico e sociale, ma anche economico. Infatti i costi per il trattamento dell’idrocefalo sono decisamente inferiori rispetto a quelli necessari per il mantenimento di una popolazione che presenta deficit neurologici severi (Fig. 2).

Di seguito riportiamo le stime di spesa per la popolazione residente in Europa  [Martín-Láez R, 2015]:

  • Popolazione over 70 anni: 67,2 milioni di persone
  • Numero di trattamenti chirurgici stimati per anno: 120 casi/100000/anno
  • Numero di pazienti con idrocefalo normoteso operati: 30 casi/100000/anno
  • Numero di pazienti con idrocefalo normoteso NON trattati correttamente: 90 casi/100000/anno
  • Spesa annua stimata per pazienti con idrocefalo normoteso NON trattati: 1695 milioni di euro

Idrocefalo normoteso nella popolazione

Le oggettive difficoltà nel riconoscimento dell’idrocefalo normoteso, dovute principalmente al possibile confodimento con altre condizioni morbose tipiche dell’età avanzata, lasciano supporre che l’impatto reale della patologia sulla popolazione sia notevolmente superiore riseptto a quanto riportato in letteratura. E’ pertanto auspicabile un aumento della “consapevolezza di malattia” sul territorio al fine di riconoscere correttamente e tempestivamente i sintomi dell’idrocefalo normoteso. In tal modo potrà essere migliorata la qualità di vita dei pazienti con un abbattimento dei costi sociali ed economici derivanti dal mantenimento di una patologia invalidante, se non correttamente curata.