Riabilitazione

La riabilitazione nel paziente affetto da Idrocefalo Normoteso Idiopatico

La valutazione del paziente destinato al trattamento riabilitativo impone una valutazione standardizzata delle seguenti condizioni:

  • stato di salute generale
  • fattori sociali e ambientali
  • abilità motorie
  • sensibilità periferica
  • stato cognitivo e condizioni psichiche
  • abilità comunicative
  • presenza e tipologia di un supporto esterno
  • autonomia residua nelle attività quotidiane
Le modalità di valutazione possono cambiare anche in modo rilevante nelle varie fasi riabilitative in funzione degli obiettivi posti in essere dallo specifico momento di cura del paziente.
Fra i parametri generali debbono essere considerati le condizioni del controllo sfinterico, la presenza di deterioramento cognitivo, le caratteristiche del sonno e la tolleranza fisica allo sforzo.

La valutazione globale esige di prendere in considerazione anche i fattori sociali ed ambientali che abitualmente sono caratterizzati dal determinare la presenza del coniuge e di altre figure di riferimento, dal sostegno offerto dalla famiglia e dalle caratteristiche dell’ambiente di vita.
Le condizioni motorie sono valutate attraverso misure della forza muscolare e della destrezza motoria. Il controllo posturale del tronco o del capo ed in generale la capacità di deambulazione devono naturalmente essere monitorate accuratamente sia con parametri clinici che strumentali.

L’orientamento temporo-spaziale, l’attenzione selettiva, l’integrazione visuo-motoria sono caratteristiche da sottoporsi a valutazioni qualitative e quantitative dell’ideazione.

Lo stato cognitivo ha particolare rilievo nel bilancio riabilitativo, considerando che il processo di recupero consiste essenzialmente nell’apprendimento di strategie di compenso del deficit.

La definizione degli obiettivi è basata sulle caratteristiche cliniche e funzionali del paziente. In genere gli obiettivi e le strategie di trattamento sono correlati al raggiungimento di un quadro soddisfacente di motricità globale (equilibrio statico, dinamico e deambulazione) ed autonomia nelle attività della vita quotidiana.

L’identificazione delle priorità del trattamento riabilitativo è condizionata dalle caratteristiche del bilancio funzionale delle prestazioni che si ribaltano immediatamente sulle modalità di trattamento messe in atto al fine di ottenere un recupero anche parziale dell’autonomia.
In linea generale si può osservare che in ambito motorio la verticalizzazione ed il controllo del tronco rappresentano un obiettivo di base rispetto al miglioramento del cammino, così come il miglioramento dell’attenzione e della memoria procedurale sono fondamentali per ogni programma di apprendimento di nuove prestazioni.

I programmi riabilitativi, finalizzati all’apprendimento di nuove strategie dovrebbero svolgersi in un contesto caratterizzato da:
1. Proposta di un trattamento che preveda livelli progressivi di complessità, ma sempre gratificante nel raggiungere obiettivi prefissati;
2. istruzioni formulate mediante messaggi chiari;
3. rinforzo del comportamento appreso con feed-back positivo fornito dalla conoscenza del risultato;
4. compiti corrispondenti alle abilità che si intendono recuperare;
5. ripetizione autonoma delle prestazioni apprese

La riabilitazione del paziente iNPH deve avere come obiettivi la correzione di importanti segni e sintomi della malattia fra cui: la riduzione qualitativa e quantitativa dei parametri del cammino; la perdita della capacità di mantenere l’equilibrio statico; la riduzione ancor più marcata della capacità di mantenere l’equilibrio dinamico. Interventi di tipo ergonomico occupazionale che prevedano il coinvolgimento del nucleo famigliare dovrebbero inoltre prevedere l’introduzione di strategie utili alla prevenzione del rischio di cadute, e delle loro conseguenze, introducendo modifiche preventive nell’ambiente domestico.

In aggiunta alle più tipiche tecniche riabilitative di tipo neuromotorio può essere fatto il tentativo di impostare programmi di trattamento fondati su strategie di tipo cognitivo.

In particolare, a pazienti con disturbo del movimento e disturbi cognitivi, possono essere proposti percorsi supervisionati che comprendano diversi elementi cognitivo-comportamentali, fra cui:

  • Ripasso delle modalità di funzionamento della memoria
  • Esercizi in gruppo
  • Stimolazione cognitiva
  • Esercizi individuali
  • Proposta di compiti da svolgersi al domicilio

La proposta riabilitativa dovrà quindi essere correlata alla specifica menomazione e disabilità presentata, contestualizzando bisogni e obiettivi in base alle specifiche esigenze del paziente.