Test di sottrazione

La diagnosi di idrocefalo normoteso si basa su criteri diagnostici che non prevedono l’utilizzo di metodiche invasive. Tuttavia esistono alcune semplici procedure che possono aiutare a capire quale potrebbe essere la risposta clinica del paziente ad un’eventuale intervento di derivazione liquorale.

Le principali metodiche usate per prevedere la risposta al trattamento chirurgico sono:

  • Test di sottrazione liquorale (TAP test o drenaggio spinale continuo)
  • Test di infusione

Ciascun centro valuta da caso a caso il miglior test da somministrare al paziente sulla base delle caratteristiche cliniche e della durata dei sintomi.

In caso di risultati “non dirimenti” il paziente è inserito in un programma di follow-up e può essere riconsiderato per l’intervento chirurgico in caso di peggioramento clinico.


TAP Test

Introdotto da Wynter nel 1891 nel trattamento delle meningiti tubercolari e poi ripreso nel 1965 da Hakim ed Adams, fu solo nel 1982 con Wikkelsø che la rachicentesi e la conseguente deliquorazione acquisirono importanza nella pratica clinica per la diagnosi di idrocefalo normoteso e per predire la risposta allo shunt liquorale.

Il test si effettua in regime di Day Hospital ed è riservato ai pazienti con diagnosi clinica e radiologica di idrocefalo normoteso. Il ricovero breve consente di effettuare un ‘accurata valutazione del paziente per stabilire l’eventuale indicazione al trattamento chirurgico.

  • Valutazione neuropsicologica breve con test psicometrici ripetibili – durata: 20 minuti
  • Analisi computerizzata della marcia mediante sensore inerziale – durata: 5 minuti
  • Rachicentesi a scopo evacuativo
  • Riposo a letto per 1-2 ore
  • Rivalutazione neuropsicologica breve con test psicometrici ripetibili – durata: 20 minuti
  • Nuova analisi computerizzata della marcia mediante sensore inerziale – durata: 5 minuti
  • Eventuale ripetizione dell’analisi della marcia dopo 2-4 ore in caso di necessità
  • Confronto dei dati pre- e post-rachicentesi per valutare eventuali miglioramenti dal punto di vista motorio e/o cognitivo
  • Indicazione al trattamento chirurgico in caso di risposta positiva o al follow-up in caso contrario

Il test è generalmente ben tollerato dal paziente e consente di ottenere una rapida risposta in merito all’opportunità di trattare l’idrocefalo mediante derivazione lioquorale.


Drenaggio spinale continuo

Il test consiste in una drenaggio liquorale prolungato mediante derivazione spinale esterna. E’ pertanto necessario un ricovero di 48-72 ore.

Analogamente al TAP Test si valuta il miglioramento delle funzioni motorie e cognitive del paziente a seguito della sottrazione liquorale prolungata.

Il test è chiaramente più complesso rispetto agli altri e richiede una maggior compliance da parte del paziente. Per questo è riservato ai casi in cui si osserva una clinica fortemente suggestiva per idrocefalo normoteso o un significativo aggravamento clinico, in assenza di:

  • una risposta positiva al TAP Test e/o
  • di valori patologici di elastanza dopo l’esecuzione del test di infusione.

I test invasivi sono un utile strumento per porre indicazione al trattamento chirurgico, ma non devono essere considerati per la diagnosi di idrocefalo normoteso. Infatti, per tutti i pazienti con test “negativi” è comunque necessario uno stetto follow-up per riconsiderare l’opportunità chirurgica in cao di aggravamento clinico.